Stalingrado
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Libri Moderni

GROSSMAN, Vasilij Semenovic

Stalingrado

Abstract: Quando Pëtr Vavilov, un giorno del 1942, vede la giovane postina attraversare la strada con un foglio in mano, puntando dritto verso casa sua, sente una stretta al cuore. Sa che l'esercito sta richiamando i riservisti. Il 29 aprile, a Salisburgo, nel loro ennesimo incontro Hitler e Mussolini lo hanno stabilito: il colpo da infliggere alla Russia dev'essere "immane, tremendo e definitivo». Vavilov guarda già con rimpianto alla sua isba e alla sua vita, pur durissima, e con angoscia al distacco dalla moglie e dai figli: «...sentì, non con la mente né col pensiero, ma con gli occhi, la pelle e le ossa, tutta la forza malvagia di un gorgo crudele cui nulla importava di lui, di ciò che amava e voleva. Provò l'orrore che deve provare un pezzo di legno quando di colpo capisce che non sta scivolando lungo rive più o meno alte e frondose per sua volontà, ma perché spinto dalla forza impetuosa e inarginabile dell'acqua». È il fiume della Storia, che sta per esondare e che travolgerà tutto e tutti: lui, Vavilov, la sua famiglia, e la famiglia degli Saposnikov - raccolta in un appartamento a Stalingrado per quella che potrebbe essere la loro «ultima riunione» -, e gli altri indimenticabili personaggi di questo romanzo sconfinato, dove si respira l'aria delle grandi epopee... E se Grossman è stato definito «il Tolstoj dell'Unione Sovietica», ora possiamo finalmente aggiungere che Stalingrado, insieme a Vita e destino, è il suo Guerra e pace.


Titolo e contributi: Stalingrado / Vasilij Grossman ; a cura di Robert Chandler e Jurij Bit-Junan ; traduzione di Claudia Zonghetti

Pubblicazione: Milano : Adelphi, 2022

Descrizione fisica: 884 p. ; 22 cm

Serie: Biblioteca Adelphi ; 731

EAN: 9788845936517

Data:2022

Lingua: Italiano (lingua del testo, colonna sonora, ecc.)

Paese: Italia

Serie: Biblioteca Adelphi ; 731

Nomi: (Curatore [Editor]) (Curatore [Editor]) (Autore) (Traduttore)

Soggetti:

Classi: 891.734 NARRATIVA RUSSA, 1917-1991 (0) Drammatico <genere fiction> (0) Psicologico <genere fiction> (0)

Dati generali (100)
  • Tipo di data: monografia edita in un solo anno
  • Data di pubblicazione: 2022
  • Target: adulti, generale
Testi (105)
  • Genere: fiction

Sono presenti 22 copie, di cui 5 in prestito.

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Zimella 891.7 GROSS 93-9187 Su scaffale Disponibile
Negrar di Valpolicella NS 891 GRO 53-23131 Su scaffale Disponibile
Salizzole N 891.734 GROS 10-12840 Su scaffale Disponibile
San Bonifacio N 891.734 GRO 16-41556 In prestito 14/04/2023
Torri del Benaco NARRATIVA G GRO STA Psicologico 88-16079 In prestito 06/04/2023
San Pietro in Cariano 891 GROS 47-17301 Su scaffale Disponibile
Sorgà N- Russa 891.734 GROS 104-11009 Su scaffale Disponibile
Castel d'Azzano 891.73 LETT. RUSSA GRO 55-19890 Su scaffale
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Un "mattone" di quasi 1000 pagine. Sicuramente interessante, un buon modo per capire la storia e la cultura russa, ma faticoso. Troppe storie che si intrecciano con decine di personaggi. Spesso si perde il filo. Non a caso, all'inizio del libro compare l'elenco dei personaggi.

Vasilij Grossman racconta in presa diretta. Ha occhi per i piccoli, gli umili, quello che è davanti ai nostri occhi e sovente non vediamo: la donna del kolchoz con figli disperata alla stazione perché le hanno rubato soldi e documenti; lo spettacolo della natura immensa della Russia; la vecchia donna sfollata da Mosca che ospita i soldati nell’isba fredda che offre il poco sale prezioso; i piccoli ospiti dell’orfanotrofio sfollati mentre lasciano la città gridano “Mamma...” Stalingrado è una “Guerra e pace” dei piani bassi; non c’è Andrej, Natascia, Pierre ma un universo di persone comuni descritte sempre con grande rispetto in più dimensioni perché nessuno vive solo una dimensione e “capire è difficile, difficile...”. Grossman sembra avere come scrive Rimbaud “Una corona di occhi sulla fronte”. Conosce il popolo russo che ama, conosce la sua tragedia: la madre, Ekaterina, come altri ventimila ebrei viene uccisa dalle SS nel 1941 a Berdičev (Ucraina); è corrispondente speciale di guerra del giornale dell’Armata Rossa; nell’agosto del 1944 entra con le truppe sovietiche nel campo di sterminio di Treblinka; segue l’esercito russo in Polonia e nel territorio tedesco: in aprile del 1945 è a Berlino... Nel romanzo non c’è solo la tragedia, ma anche l’umoristico e la comicità, la lirica, la malinconia, la meditazione, il legame invisibile e sublime delle generazioni con le generazioni che sono passate e quelle presenti e quelle che verranno. Un personaggio rende omaggio alla tomba di Tolstoj a Yasnaya Polyana prima dell’arrivo delle truppe naziste: le guerre di invasione napoleonica di cento trenta anni prima, la guerra civile, la guerra patriottica del presente e la loro versione in letteratura trovano una continuità nella storia della Russia e dell’uomo. La guerra non diventa mai epica, ma è descritta quale quotidianità dolorosa. Secondo una parte della critica “Stalingrado” è un romanzone ben scritto, mentre il capolavoro di meditazione filosofica è la seconda parte: “Vita e destino”. Dice Claudia Zonghetti, la traduttrice: “Lasciatevi prendere dalla scrittura di V. Grossmann pur con i vostri tempi; non vi lascerà come eravate all'inizio”

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