Trovati 4477 documenti.
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Leader per forza : storie di leadership che attraversano i deserti / Antonio Funiciello
Milano : Rizzoli, 2023
[S.l.] : Emons!raga, 2023
Abstract: In questo libro, i due autori, in collaborazione con Amnesty Germania, hanno spiegato i diritti umani ai bambini e alle bambine in termini semplici e li hanno integrati con molti esempi tratti dalla vita di ogni giorno. Per difendere e rivendicare i propri diritti, i giovani devono sapere esattamente quali sono i loro. E quindi i 30 articoli della Dichiarazione universale dei diritti degli umani sono presentati singolarmente nel libro e ogni articolo ha un titolo comprensibile in modo che sia immediatamente chiaro l'argomento. Ogni articolo è anche illustrato con un esempio: ragazze e ragazzi, genitori donne e uomini, coppie dello stesso sesso, persone con e senza disabilità, vecchi e giovani: tutto il mondo è rappresentato. I bambini imparano così che tutte le persone hanno lo stesso valore, non importa come e dove vivano. Questo libro è pensato per riscoprire i 30 articoli insieme ai ragazzi e per individuare i diversi argomenti che ne derivano così che insegnanti e genitori possano affrontarli a scuola e in famiglia. Età di lettura: da 8 anni.
Milano : Rizzoli, 2023
Abstract: Pansa c’era. C’era alla fine degli anni Sessanta, nella Milano della contestazione studentesca e del ribellismo violento. C’era il 12 dicembre 1969, pochi istanti dopo l’esplosione della bomba di piazza Fontana, nella Banca dell’Agricoltura, ad accompagnare con i suoi occhi e la sua scrittura il lettore nell’inferno, tra i corpi dilaniati dalla strage. Tra i cittadini in lutto, ai funerali delle vittime. C’era con le sue cronache sulle indagini, le interviste ai testimoni, il dolore della moglie di Pinelli e il ritratto dell’anarchico Valpreda, la pista nera che porta a Treviso e a Padova, la campagna contro il commissario Calabresi e la sua uccisione. Per più di trent’anni con il suo lavoro di cronista, rigoroso ma non neutrale testimone dei fatti, Giampaolo Pansa ha raccontato in presa diretta una stagione di sangue, in cui per la violenza politica si conteranno decine di morti e di feriti, magistrati, poliziotti, carabinieri, dirigenti d’azienda, giornalisti, professori e l’assalto alle istituzioni democratiche. Pansa c’è sempre, a Brescia in piazza della Loggia e a Genova dove le Brigate rosse sequestrano e uccidono; a Bologna nel 1977 per il convegno sulla repressione organizzato dalla sinistra extraparlamentare, un reportage attento, spietato, ironico; a Torino, per registrare senza censure la reazione degli operai della fabbrica Mirafiori quando le Br uccidono il vice-direttore della «Stampa» Carlo Casalegno. Nel 1978 i 55 giorni del rapimento di Aldo Moro, l’epilogo tragico. La polemica con Giorgio Bocca da cui lo divide il giudizio sulla natura di sinistra del terrorismo brigatista, mentre i giornalisti sono al centro del dibattito pubblico (e nel mirino dei terroristi, come Walter Tobagi, e lo stesso Pansa). Un odio che arriverà fino agli anni Duemila, con gli omicidi di Massimo D’Antona e Marco Biagi, firmati dalle nuove Brigate rosse. Anno dopo anno Giampaolo Pansa osserva, cerca di capire, interpreta, si indigna con i carnefici, si emoziona di fronte alle vittime innocenti. Fino a comporre con i suoi articoli il racconto più intenso di quegli anni. Questo libro è un esempio di come il giornalismo, il grande giornalismo, può scrivere pagine che diventano storia con gli strumenti del mestiere. Pagine che, come scrive Marco Damilano nella sua Postfazione, «si possono oggi tramandare ad altre generazioni, perché quello che è stato non si ripeta».
Il mondo sospeso : la guerra e l'egemonia americana in Europa / Giuseppe Sarcina
Solferino, 2023
Abstract: L’invasione russa dell’Ucraina ha cambiato gli equilibri nel mondo, ora pericolosamente in bilico tra un conflitto di lunga durata e una pace difficile. Prima del conflitto, gli Stati Uniti stavano pianificando un graduale sganciamento dall’Europa, in modo da concentrarsi sulla «sfida del secolo» con la Cina. Ma la minaccia putiniana ha spinto Joe Biden a ritornare in modo massiccio nel Vecchio Continente, riprendendo il pieno controllo della Nato, inviando migliaia di soldati e costituendo basi permanenti nell’Est Europa. Subito dopo l’attacco a Kiev, in diverse capitali europee, molti avevano pensato che fosse arrivato il momento di rilanciare i piani per la difesa comune. Ma è uno scenario credibile? Oppure stiamo entrando nell’era di una nuova egemonia americana? L'autore racconta la crisi ucraina vista dallo Studio Ovale, anche attingendo dal suo lavoro da inviato a Kiev e nel Donbass tra il 2013 e il 2014: le radici dell’odio russo; l’evoluzione della posizione di Biden, «il temporeggiatore», nella sfida con Putin (tra proclami e gaffe); la distinzione, inventata dal Pentagono, tra «armi difensive» e «offensive»; la pressione del Congresso. E poi il rapporto, spesso complicato, con Zelensky e con quegli Stati dell’Unione Europea che ormai si fidano solo degli Usa: dalla Polonia alla Grecia; dai Baltici a Svezia e Finlandia. Infine, i timori e le contraddizioni tedesche; le ambizioni di Macron; e naturalmente il ruolo italiano con il nuovo governo Meloni. Chi avrà la meglio in questa nuova contesa mondiale e come ne uscirà l’Europa?
Roma : Fazi, 2023
Le terre ; 268
Abstract: Chi è il vero responsabile del ritorno della guerra in Europa? Secondo il mantra della narrazione occidentale dominante, c’è un solo e unico colpevole: Vladimir Putin, novello Hitler, che avrebbe invaso l’Ucraina senza alcuna motivazione, se non quella di un violento e sfrenato espansionismo. Ma è lecito porsi ulteriori dubbi. In realtà, secondo lo storico americano Benjamin Abelow, sono gli Stati Uniti e la NATO a essere i principali responsabili della crisi ucraina. Attraverso una storia trentennale di decisioni politiche sbagliate e di provocazioni, iniziate durante la dissoluzione dell’Unione Sovietica, Washington e i suoi alleati europei hanno posto la Russia in una situazione considerata insostenibile da Putin e dal suo staff militare. Senza giustificare l’aggressione di Mosca o scagionare i leader russi, in questo libro agile ed estremamente leggibile Abelow dà voce ad autorevoli analisti politici, militari e funzionari governativi degli Stati Uniti – tra questi John J. Mearsheimer, Stephen F. Cohen, George F. Kennan, Douglas Macgregor – per mostrare in modo chiaro e convincente come l’Occidente abbia innescato il conflitto ucraino, mettendo i propri cittadini e il resto del mondo di fronte al rischio reale di una guerra nucleare. Come l’Occidente ha provocato la guerra in Ucraina guarda con lucidità sotto la superficie degli eventi recenti, permettendo ai lettori di comprendere le ragioni più profonde, ma troppo spesso mistificate e taciute, della tragedia in corso, e fornisce nuove intuizioni su come il conflitto potrebbe essere risolto. «Il mio obiettivo non è difendere l’invasione, ma spiegare perché è avvenuta. La maggior parte dei cittadini occidentali ha sentito una spiegazione unilaterale e semplicistica di come è nata questa guerra. Ovvero che l’Occidente è tutto buono e la Russia è tutta malvagia. Cerco di pareggiare quel conto. La verità può essere dolorosa, ma è comunque essenziale, perché se non diagnostichi correttamente un problema, non sarai in grado di trovare una soluzione».
C'era un volta la politica : parla l'ultimo democristiano / Pier Ferdinando Casini
Milano : Piemme, 2023
Abstract: «Ci sono momenti in cui tutto torna: i mille pezzi del puzzle vanno al loro posto e la visione si apre nitida davanti a noi. Come il sereno che arriva dopo un temporale. Il 29 gennaio del 2022, entrando nell'aula di Montecitorio per votare il bis di Sergio Mattarella e poi assistere alla sua proclamazione, ho ricevuto un applauso caldo e inaspettato. Quell'accoglienza calorosa è stata come il pezzo mancante di un puzzle che completa il quadro, regala l'immagine finale, la soddisfazione di aver compiuto il proprio dovere fino in fondo». Pier Ferdinando Casini è la memoria storica di questi ultimi quarant'anni di politica italiana. Ha attraversato la Prima e la Seconda Repubblica: dal suo emozionante esordio in Parlamento, al rapporto con le personalità più importanti della Democrazia Cristiana, passando per Tangentopoli, i governi di centro-destra e la presidenza della Camera, oggi è senatore decano della Repubblica. Il suo è un testo che sa ricostruire i momenti salienti di un'esistenza al servizio della cosa pubblica. E poi c'è la sua Bologna dove tutto comincia, la sua famiglia di origine, i suoi figli, i maestri della Dc e il mondo cattolico, il rapporto con i presidenti del Consiglio che si sono succeduti, la sua passione per la politica estera: un patrimonio di esperienze che è anche una precisa indicazione per le nuove generazioni di politici. Tra aneddoti, ricordi, riflessioni e speranze, la storia italiana passa attraverso il filo della memoria di uno dei suoi più autorevoli protagonisti che, per la prima volta, ha deciso di raccontarsi e raccontare.
Fare la guerra con altri mezzi : sociologia storica del governo democratico / Alfio Mastropaolo
Bologna : Il mulino, 2023
Saggi ; 938
Abstract: Le definizioni normative e descrittive della democrazia si sprecano. Sono anche in concorrenza tra loro e alla luce di tali definizioni da tempo si denuncia una condizione di crisi. Questo libro adotta una prospettiva diversa. Tratta i regimi cosiddetti democratici come un insieme di tecniche di dominio, di esercizio del potere e di conduzione del conflitto elaborate storicamente, seguendo un percorso tortuoso, conflittuale, fatto di avanzamenti e arretramenti, oltre che segnato da apprezzabili differenze tra un paese e l'altro. La crisi è pertanto congenita. Mettendo in connessione storia, sociologia, scienza politica, il libro ripercorre la genesi e l'assestamento del monopolio statale in occidente. Prosegue soffermandosi sull'istituzionalizzazione, grazie alla rappresentanza politica e ai partiti, di forme di conduzione pluralistica di tale monopolio. Segnala la persistente dialettica tra lo Stato, la politica ed altre tecniche, non politiche, di dominio e di conduzione dei conflitti, tra cui spicca il mercato capitalistico, che si è mostrato particolarmente aggressivo nel corso dell'ultimo mezzo secolo.
Milano : Jaca Book, 2022
Contastorie
Abstract: Vent’anni dopo Ombre nere, Daniele Biacchessi torna a raccontare le increspature dello Stato, i depistaggi dei servizi segreti, i fragorosi silenzi degli apparati, gli intrighi di Palazzo, le compromissioni delle Istituzioni, le intromissioni di Stati stranieri, le assoluzioni, ma anche le condanne (stragi di Peteano di Sagrado, Brescia, stazione di Bologna). Il libro tesse le vecchie trame, coglie sfumature e particolari dimenticati, evidenzia incongruenze, smussa gli angoli delle menzogne. Vent’anni dopo, diventa il grande libro delle stragi italiane che non sempre hanno colpevoli accertati dalla giustizia, ma che rappresentano il profondo buco nero nel centro della nostra Storia. «Sentivo il bisogno di riannodare i fili di questa storia che sembra non aver mai fine. È venuto fuori un nuovo racconto di un pezzo di Storia contemporanea destinato ai più giovani che nulla sanno, perché nulla è scritto nei loro libri di testo scolastici».
Radicalità : il cambiamento che serve all'Italia / Carlo De Benedetti
Milano : Solferino, 2023
Solferini
Abstract: Un mondo dagli equilibri pericolosamente instabili, un’Italia sempre sull’orlo della recessione con una classe dirigente in disarmo, una società impoverita e divisa, una crisi climatica conclamata: questo libro si apre con una spietata fotografia del presente. Eppure, si chiude con un’ampia e luminosa visione del futuro. Cosa c’è in mezzo, cosa si inserisce nello spazio del possibile, tra disastro e rinascita? La politica e, in particolare, la sinistra. Risollevarci dall’attuale stagnazione, infatti, è possibile, ma servono soluzioni radicali per una lotta senza quartiere alle disuguaglianze – a partire dalle politiche fiscali – e per il contrasto al cambiamento climatico e al consumo di risorse, in modo da fermare la devastazione non di un Paese, ma del pianeta intero. In pagine battagliere e appassionate, Carlo De Benedetti attinge alla sua lunga esperienza di imprenditore e a dati, informazioni, analisi di respiro internazionale per proporre, a questa Italia e alla sua politica, una prospettiva diversa, capace di dare speranza alle giovani generazioni, nuova linfa alla partecipazione democratica, una direzione chiara a un popolo sconfortato e stanco. Riforme al risparmio e manovre minime sono una perdita di tempo che non possiamo più permetterci, scrive De Benedetti: oggi è il tempo di un nuovo e moderno socialismo, è il tempo del coraggio.
L'impero americano : storia della politica estera USA da Panama all'Ucrainia / Giovanna Pancheri
Milano : Solferino, 2023
Accademia
Abstract: Gli Stati Uniti sono (ancora) un impero? Il termine giusto per comprendere la loro politica estera è forse un altro: «eccezionalismo ». Esiste infatti una tradizione storica, politica e culturale che considera l’America il faro del mondo occidentale, quasi intitolata per natura a giocare un ruolo di guida e di primo piano rispetto al resto del mondo. È un’idea che prende forma già ne La democrazia in America di Alexis de Tocqueville a metà Ottocento e che evolve in modo alterno fino ad oggi. È una sorta di sentimento di superiorità morale e culturale, una giustificazione per continuare ad allargare la propria sfera d’influenza e a proteggere gli altri Paesi quasi fosse un dovere. Ed è lo spirito che ha guidato le varie amministrazioni da George Washington a Joe Biden nelle loro azioni al di fuori dei confini nazionali, dall’affaire di Panama fino alla guerra in Ucraina (passando per due guerre mondiali). Uno spirito da indagare se si vuole capire fino in fondo perché, ancora oggi, in molte parti del mondo la parola America rappresenti, più che una Nazione, un’idea.
Diritti umani / Yayo Herrero, Luis Demano ; traduzione di Maura Romeo
Faenza : Quinto Quarto, 2023
Abstract: Tutte le persone meritano di essere rispettate e valorizzate, indipendentemente da dove sono nate, da ciò che possiedono, da quello in cui credono o che pensano; da come camminano, che sia sulle proprie gambe o su una sedia a ruote; qualunque sia il loro genere, chiunque amino, qualunque sia il colore della loro pelle o la loro età. Tutte le vite sono importanti e meritano di essere vissute pienamente e dignitosamente. Un libro a tutto colore di grande formato. come il tema che affronta. Un viaggio attraverso ciò che sono stati, sono e saranno i diritti umani. Età di lettura: da 12 anni.
Il gioco sporco : l'uso dei migranti come arma impropria / Valerio Nicolosi
Milano : Rizzoli, 2023
Abstract: «Devi "stare dove bisogna stare". Così mi ha detto un'amica poche ore dopo aver perso suo padre mentre lei era in mezzo al mare a salvare le vite delle persone migranti. "Dove bisogna stare", perché c'è sempre un luogo dove una crisi umanitaria si sta consumando, dove le violazioni dei diritti umani sono costanti. La mia amica si chiama Cecilia Strada, suo padre si chiamava Gino e ci ha mostrato l'importanza di "stare dove bisogna stare".» Valerio Nicolosi, giornalista, regista e reporter, dove stare, l'ha deciso da tempo. Non a caso è stato il primo ad arrivare in Ucraina per descriverne la tragedia, atterrando a Kiev un giorno prima dell'attacco russo che ha aperto la guerra. Da lì ha dato voce alla resistenza ucraina e ha raccontato l'esodo di donne e bambini verso la Polonia e l'Europa. Una rotta migratoria organizzata dalle autorità e sostenuta con generosità da cittadini e associazioni, ma che nasconde la stessa minaccia implicita delle rotte nei Balcani e nel Mediterraneo: è il «gioco sporco» che l'autore di questo libro ha visto fin troppe volte, in troppe parti del mondo, messo in piedi da alcuni governi sulla vita di migranti in fuga da conflitti armati, persecuzioni, carestia e povertà. Dalle coste dell'isola di Lesbo a Trieste, da Mariupol a Cracovia, dalla Turchia alla Libia, dai Balcani alla Sicilia, le vite di persone disperate - pronte a rischiare tutto pur di avere anche solo l'occasione di un futuro decente - vengono usate ogni giorno come mezzo di pressione geopolitica o di vero e proprio attacco non convenzionale. Così, chi scappa dall'inferno finisce per ritrovarsi in Paesi con situazioni politiche e sociali delicate, dove l'odio xenofobo esplode in vere e proprie battute di «caccia al migrante». Attraverso le sue foto e il suo racconto sul campo, Nicolosi denuncia le violenze dei regimi autoritari e le ipocrisie di governi conniventi, e soprattutto apre uno squarcio sui limiti dell'Occidente e sull'uso dei migranti come arma impropria delle guerre. Un'inchiesta sui veri interessi che controllano le aperture e le chiusure delle frontiere.
La bambina che non doveva piangere / Giuseppe Culicchia
Milano : Mondadori, 2023
Strade blu
Abstract: Questa è la storia di Ada, la storia di una bambina che non doveva piangere e che, ormai donna, piangerà fino a morirne. Ada Tibaldi era la madre di Walter Alasia, brigatista, morto a vent'anni nel 1976 in uno scontro a fuoco con la polizia. Nata nel 1933 a Nole Canavese, Ada è la terza di sei tra fratelli e sorelle, con una madre che si fa in quattro per mandare avanti la casa e un padre che lavora in fabbrica e porta fiero la camicia nera. La sua infanzia è segnata dallo scoppio della guerra, dalla fame e dalla paura; l'adolescenza dalla fine di un conflitto che si è fatto fratricida e da una voglia spavalda di vivere, ballare e ridere perfino tra i telai, dove comincia a lavorare appena ragazzina. Poi, l'incontro con Guido Alasia, operaio, ex internato a Mauthausen: è l'inizio del capitolo più importante della sua vita, l'ultimo. È a Sesto San Giovanni che Ada, giovane madre di due bambini, torna in fabbrica come addetta alla smerigliatrice presso una ditta della galassia Pirelli. Sono anni di scioperi e rivendicazioni sindacali. Ada s'iscrive al PCI, partecipa con passione alle manifestazioni per i diritti delle lavoratrici. Un fuoco che condivide con il figlio minore Walter, che crescendo le somiglia sempre più: la complicità tra loro è assoluta, va dal senso dell'umorismo all'amore per la musica agli ideali politici. Tanto che, quando lui entra nelle Brigate rosse, è lei l'unica a saperlo. Per quel figlio adorato Ada farebbe qualsiasi cosa. Denunciarlo? O lottare al suo fianco? La notte in cui la polizia suona il campanello di casa, il 15 dicembre del '76, Ada capisce subito che la Storia è venuta a prendersi quanto ha di più caro al mondo. Sotto i suoi occhi, Walter spara al maresciallo Sergio Bazzega e al vicequestore Vittorio Padovani. Poco dopo, viene finito con un colpo al cuore. Ada gli sopravviverà per otto dolorosissimi anni - nei quali non smetterà mai di rivivere quella notte - ma è in quel momento che anche lei comincia a morire. Culicchia, che ha già dedicato a Walter lo struggente "Il tempo di vivere con te", rende ora giustizia, con la medesima urgenza, alla memoria di Ada: figlia di un operaio fascista che ha fatto la Marcia su Roma, a sua volta operaia, comunista e madre di un brigatista. E continua a mostrarci come i destini di ognuno di noi siano il prodotto di catene di eventi che cominciano molto lontano, nel tempo e nello spazio, dalle nostre piccole vite.
Colpi alla cieca / Javier Cercas ; a cura di Bruno Arpaia
Milano : Guanda, 2023
Le fenici rosse
Abstract: Il mondo d'oggi, tra populismi e nazionalismi, nel libro rovente di un grande scrittore europeo. In più di vent'anni di scritti sui giornali, di conferenze e di discorsi pubblici, Javier Cercas non si è interessato soltanto di letteratura ma è intervenuto anche nel dibattito pubblico, nazionale e internazionale. Questa selezione raccoglie i suoi contributi più incisivi su argomenti di politica e di attualità, affrontati con acuta vis polemica e insieme con profondità di analisi, prendendo posizioni mai convenzionali che sovente hanno suscitato ulteriori discussioni. In queste pagine si spazia dunque dalla crisi della democrazia occidentale alla deriva populista, dal risorgere dei nazionalismi alle debolezze dell'Europa, dall'immigrazione alla sciagurata guerra russa all'Ucraina. Europeista convinto, democratico inflessibile, militante della parola, Javier Cercas ci aiuta a comprendere i grandi temi del nostro tempo.
Giacomo Matteotti fra diritto e politica / a cura di Daniele Negri
Fratta Polesine : Casa museo Giacomo Matteotti ; Sommacampagna : Cierre, 2022
Ucraina : critica della politica internazionale / Alessandro Orsini
Roma : PaperFIRST, 2022
Abstract: Alessandro Orsini ha conquistato il centro del dibattito per le sue tesi dirompenti sulla guerra in Ucraina. Mai, nella storia dell'Italia repubblicana, un intellettuale era stato sottoposto a un attacco politico e mediatico così duro e prolungato. Questo volume risponde alle domande più importanti del momento. La prima parte ricostruisce le tappe cruciali dello scontro tra Nato e Russia dal 1999 a oggi. La seconda mette a nudo l'arretratezza culturale dell'Italia in materia di sicurezza internazionale e spiega la strategia americana del dissanguamento della Russia, introducendo il pensiero strategico di Mearsheimer. La terza rivela il progetto politico-culturale di Orsini e il modo in cui lo persegue attraverso i media per contribuire alla lotta contro la colonizzazione del mondo della vita da parte del sistema. La quarta analizza le strategie con cui i media dominanti distorcono l'informazione in favore delle politiche di guerra del blocco occidentale. Il libro si chiude con la spiegazione del metodo della sociologia comprendente di Max Weber e presenta la relazione di Orsini sull'Ucraina, in Senato, del 4 dicembre 2018.
Il posto della guerra e il costo della libertà / Vittorio Emanuele Parsi
Milano : Bompiani, 2022
Saggistica
Abstract: Dopo quasi ottant'anni la guerra è ricomparsa sul Vecchio Continente. L'aggressione scellerata che Vladimir Putin ha scatenato contro l'Ucraina il 24 febbraio 2022 ha rotto decenni di pace e ha fatto sì che l'Europa tornasse a essere ciò che per secoli era sempre stata fino alla conclusione del secondo conflitto mondiale: 'il posto della guerra'. Come è potuto accadere uno scempio simile proprio nella 'civile Europa'? Nel luogo che ha rappresentato un pilastro di quell'ordine liberale che ha trasformato il sistema internazionale stringendo attorno a sé una famiglia di democrazie affratellate e tessendo una fitta trama di istituzioni e trattati garanti della cooperazione e della pace? Se la pace, dunque, è stata infranta proprio dove le condizioni per mantenerla erano le migliori possibili, che speranza resta per evitare che la forza ricominci a essere la sola 'regola del mondo'? La risposta a questa domanda passa per la consapevolezza che la possibilità di escludere la guerra come prospettiva deriva proprio dalla credibilità e dalla sopravvivenza di quell'ordine liberale che la guerra di Putin ha messo sotto attacco: l'invasione russa dell'Ucraina non è infatti solo una dichiarazione di ostilità mortale nei confronti di quel paese, ma è anche un'esplicita aggressione all'Occidente democratico e ai principi e alle regole su cui si fonda. Ripensare la guerra, e il suo posto nella cultura politica europea contemporanea, dopo l'Ucraina è il solo modo per non trovarsi di nuovo davanti a un disegno spezzato senza nessuna strategia per poterlo ricostruire su basi più solide e più universali. Perché se c'è una cosa che la fiera resistenza del popolo ucraino ci ha insegnato è che non bisogna arrendersi mai, che la difesa della propria libertà ha un costo ma è il presupposto per perseguire ogni sogno, ogni speranza, ogni scopo, che le cose per cui vale la pena vivere sono le stesse per cui vale la pena morire.
Milano : Mondadori, 2022
Strade blu
Abstract: Con lo scoppio della crisi di governo, iniziata l'11 luglio 2022, l'Italia è precipitata in una campagna elettorale per molti versi inedita, soprattutto perché combattuta, come poche volte in passato, sul terreno della politica estera. È infatti dall'invasione russa dell'Ucraina che nel nostro paese, inizialmente refrattario ad avallare le sanzioni contro Mosca e quindi guardato con sospetto dagli osservatori internazionali, si sta consumando uno scontro aperto proprio in merito alla condanna di Putin. Ma come mai, di fronte a uno degli eventi più tragici dalla Seconda guerra mondiale, il parlamento è stato così ambiguo? Chiedendosi come sia stato possibile, per l'Italia, trovarsi sempre più isolata nei consessi internazionali e scivolare ai margini dell'Alleanza atlantica, Giulia Pompili e Valerio Valentini analizzano i paradossi nefasti che il mito del sovranismo, coltivato a partire dal primo governo Conte, ha prodotto sul fronte della politica internazionale italiana. Evidenziano poi come la necessità di cercare nuovi legami diplomatici e commerciali con partner inediti abbia portato l'Italia ad asservirsi sempre più al disegno strategico antidemocratico di Cina e Russia, per esempio tramite le visite di omaggio a Vladimir Putin e Xi Jinping da parte dei vertici di Lega e Movimento 5 Stelle, l'affidamento di incarichi di governo a personaggi vicini ai regimi di Mosca e Pechino, la firma del memorandum cinese sulla Via della seta, la diplomazia delle mascherine di Pechino e l'operazione «Dalla Russia con amore» durante la pandemia di Covid-19. Passando in rassegna le principali tappe della penetrazione di Cina e Russia in Europa attraverso il nostro paese, "Al cuore dell'Italia" ritiene che perfino la caduta del governo Draghi, rappresentante dell'atlantismo benvoluto a livello internazionale, sia soltanto un'ulteriore e goffa spia del redivivo sogno nazionale di porsi come ponte tra Oriente e Occidente: un progetto che ha origini lontane, ma che ora viene maneggiato con imperizia da una classe politica sgraziata e complottista, pronta a utilizzare qualunque arma, perfino rinnegare le alleanze storiche, pur di guadagnare consenso.