Pier Paolo Pasolini (Bologna, 5 marzo 1922 – Roma, 2 novembre 1975) è stato un intellettuale, poeta, sceneggiatore, attore, regista, scrittore e drammaturgo italiano. Attento osservatore dei cambiamenti della società italiana dal secondo dopoguerra sino alla metà degli anni settanta nonché figura a tratti controversa, suscitò spesso forti polemiche e accesi dibattiti per la radicalità dei suoi giudizi, assai critici nei riguardi delle abitudini borghesi e della nascente società dei consumi, come anche nei confronti del Sessantotto e dei suoi protagonisti (da Wikipedia).

La sua fine è stata al tempo stesso simile alla sua opera e dissimile da lui. Simile perché egli ne aveva già descritto, nella sua opera, le modalità squallide e atroci, dissimile perché egli non era uno dei suoi personaggi, bensì una figura centrale della nostra cultura, un poeta che aveva segnato un'epoca, un regista geniale, un saggista inesauribile. [Alberto Moravia su Pasolini]

Tra le sue opere si ricordano Ragazzi di vita, Una vita violenta, le poesie Le ceneri di Gramsci e La religione del mio tempo, i film Accattone, Medea, Uccellacci e uccellini, Mamma Roma, gli articoli raccolti in Scritti corsari.

Lo si ricorda a 100 anni dalla nascita attraverso una selezione bibliografica e filmografica delle sue opere.
copertina libro

In una Roma postbellica, tra i palazzoni delle periferie e il centro monumentale, il racconto picaresco dai risvolti comici, tragici e grotteschi, delle giornate di un gruppo di ragazzi di borgata. Un romanzo fortemente emblematico di una trasformazione epocale del nostro paese, che mette in scena con struggente tenerezza il rito crudele del passaggio dall'infanzia alla prima giovinezza.

 

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