Sistema Bibliotecario della Provincia di Verona

Abstract: Marius è un bambino programmato, non perché i suoi genitori - come oggi è abbastanza comune - abbiano deciso di metterlo al mondo secondo un piano preciso, ma è pianificato in quanto prodotto da una fabbrica sperimentale che riesce a mettere sul mercato bambini liofilizzati. Marius capita per errore presso la signora Bertolotti, esempio di confusione casalinga e di disordine, inadatta - secondo il comune buon senso - a crescere un figlio. Così le posizioni si invertono: non è la mamma a dettare le regole in famiglia, è invece il bambino che - condizionato dalle lezioni dell'"ora del sentimento di colpa" del "Reparto Rifiniture" - non perde occasione per ricordare e applicare le norme di un corretto comportamento. Infatti è lui che predica: "I maschietti di sette anni possono guardarsi allo specchio solo quando si lavano le orecchie e i denti, sennò diventano vanitosi e presuntuosi". "I genitori baciano i bambini quando sono stati buoni e bravi." "Un ragazzo di sette anni ha il dovere di aiutare la sua mamma rendendole... piccoli servigi". Così, quando Marius decide che è il momento di giocare, scattano in lui alcune violente prescrizioni: "Credo sia più sensato che un ragazzo di sette anni si dedichi soltanto a un giocattolo per volta, altrimenti si eccita troppo". "Le bambole vanno bene per le bambine di sette anni". "Dove posso andare a giocare?" Dov'è che do meno disturbo? Dov'è il mio angoletto dei giochi?" Marius è programmato in tutti i particolari possibili, anzi sembra proprio che non gli manchi niente. Invece ignora il significato della parola "gelosia" e non gli hanno insegnato cosa vuol dire "Suonagliele bene" o "Appioppagli una sberla": quindi rischia di non saper vivere fra i suoi compagni di scuola. In compenso è sicuro che mangiare dolciumi di sera prima di andare a letto è molto, molto dannoso".