Trovati 339 documenti.
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Sette brevi lezioni sullo scetticismo / Maria Lorenza Chiesara
Torino : Einaudi, 2023
Vele ; 215
Abstract: La complessità del mondo genera ansia. Spesso dobbiamo prendere posizione su questioni che non conosciamo; o incontriamo culture o religioni con valori lontani dai nostri. Nel primo caso può accadere che, privi degli strumenti per orientarci, fatichiamo a formarci un parere. Nel secondo caso possiamo più facilmente avere un'opinione, ma rischiando di ricadere senza accorgercene in pregiudizi che alimentano diffidenza o intolleranza. Qualche esempio: i vaccini sono davvero pericolosi? È meglio il sistema di votazione proporzionale o maggioritario? Dobbiamo lasciare i crocefissi nelle aule? Forse è ora di imparare ad applicare lo scetticismo. Sesto, detto Empirico, fu il primo, nella cultura occidentale già nel II secolo d.C., a dirsi scettico. Il suo suggerimento era quello di esercitare la skepsis – parola che in greco, la lingua in cui scriveva, significa semplicemente indagine, ricerca – e dopo di che comportarci in base a come le cose ci appaiono, sapendo bene che ad altri potrebbero apparire diverse. In sette brevi lezioni, questo libro ci aiuta a saperne di più.
Altra scommessa : Pascal, indagine sul pessimismo / Antonio Pascale
Venezia : Marsilio, 2023
Passaparola
Abstract: La scommessa di Blaise Pascal, di cui a giugno del 2023 ricorre il 400° anniversario della nascita, riguardava Dio. L’uomo è un essere tragico, senza speranza – argomentava il pessimista Pascal –, dunque conviene scommettere sull’esistenza di Dio: non si perde niente e si guadagna tutto. La scommessa di Antonio Pascale è un’altra e non riguarda l’esistenza di Dio, ma parte dalla seguente domanda: possiamo usare il pessimismo di Pascal per indagare laicamente sulla natura umana? per capire perché gli esseri umani si sono inventati Dio e le storie? come ci muoviamo e perché ci chiediamo cosa conviene e cosa no? L’altra scommessa consiste dunque nel collegare il pessimismo alla ricerca delle ragioni che rendono la vita degna di essere vissuta. Il pessimismo inoltre è la leva per rispondere: l’idea di Dio è nata dallo stomaco vuoto di noi umani? Se l’idea di Dio nasce per onorare chi ci fa mangiare, se l’idea di Dio è quella di colmare un vuoto, allora ha senso chiederci che fine ha fatto il vuoto da cui tutto è nato. Antonio Pascale, con l’acutezza e l’ironia della sua penna e della sua testa, ragiona su come stiamo cercando di riempire quel vuoto. Un pamphlet sulla necessità del pessimismo e sulla novità dell’ateismo.
Vite libertine / Giorgio Ficara
La nave di Teseo, 2021
Oceani ; 131
Abstract: La felicità si impara. E i libertini, nel Settecento, lo sapevano benissimo. "Vite libertine" è un racconto articolato in undici quadri in cui si incontrano personaggi famosi e meno famosi di un'epoca che ha insistentemente sognato il suo paradiso terrestre. Da Voltaire e Madame du Châtelet, da Casanova al conte di Chesterfield, fino al cardinale Bernis e a La Pérouse navigatore dei sette mari, ognuno di questi, e altri, personaggi è colto in un momento cruciale della sua vita, dove felicità e malinconia, ma anche domande capitali sulla giustizia e sull'uguaglianza, si incrociano. Giorgio Ficara racconta le storie più rappresentative e irresistibili dell'età dei libertini passando in rassegna attimi di grazia e perfetta cognizione del vero, e delizie procrastinate a un passo dal grande nulla, e bons mots e intelligenza a ogni costo (e cuore e genio, quando ci sono stati). Un viaggio nel segreto di uomini e donne eccezionali e nelle loro attualissime lezioni di felicità.
Il relativismo / Raymond Boudon
Bologna : Il mulino, 2020
Biblioteca paperbacks ; 123
Abstract: Con l'eclissi delle fedi tradizionali il relativismo è diventato la filosofia dominante della cultura occidentale. In realtà ne esistono diverse varianti: per quello normativo le regole e i valori sono convenzioni culturali e tutte le culture si equivalgono; per quello cognitivo non vi è conoscenza certa, neppure nelle scienze. Boudon traccia la storia dei differenti relativismi e ci esorta a distinguere fra il relativismo «buono», che favorisce il rispetto per gli altri, e quello «cattivo», che conduce al nichilismo e nuoce alla democrazia.
La mente inquieta : saggio sull'Umanesimo / Massimo Cacciari
Torino : Einaudi, 2019
Piccola Biblioteca Einaudi. Nuova serie, Filosofia ; 710
Abstract: Predomina ancora una visione del periodo dell'Umanesimo che ne esalta, da un lato, i valori estetico-artistici, e tende a ridurne, dall'altro, il pensiero a elementi retorico-filologici. Massimo Cacciari ci fa capire come le cose siano più complesse e meno schematiche, e come la stessa filologia umanistica vada in realtà inserita in un progetto culturale più ampio nel quale l'attenzione al passato è complementare alla riflessione sul futuro, mondano e ultramondano. Dunque una filologia che è intimamente filosofia e teologia. E i nodi filosofici affrontati dagli umanisti (che in quest'ottica non iniziano con Petrarca o con i padovani, ma con lo stesso Dante) sono difficilmente ascrivibili a sistemi armonici o pacificanti, secondo una visione tradizionale del Rinascimento. C'è un nucleo tragico del pensiero umanistico, fortemente «anti-dialettico», in cui le polarità opposte non si armonizzano né vengono sintetizzate
Roma : Fazi, 2016
Campo dei fiori ; 39
Abstract: Parigi, 1933: tre giovani amici si ritrovano al Bec-de-Gaz, bar di rue du Montparnasse. Sono il giovane Jean-Paul Sartre, Simone de Beauvoir e il compagno di studi filosofici, nonché amico di lunga data, Raymond Aron, assorti nel discutere della nuova corrente concettuale nata a Berlino e chiamata Fenomenologia. "Vedete", dice Aron, "se sei un fenomenologista tu puoi parlare di questo cocktail e fare filosofia al di fuori di questo!". Suggestionato dal mistero racchiuso in quella frase, lo stesso anno Sartre va in Germania alla scoperta del nuovo fermento intellettuale che sta agitando una nazione. A Berlino si avvicina al pensiero del filosofo Husserl e del suo "protégé" Martin Heidegger, intenti a capovolgere, dalle cattedre dell'università, l'intero pensiero umano, distruggendo la storia della metafisica e ricostruendo la filosofia dalla base. Tornato in Francia, Sartre trova l'ispirazione per ideare una nuova e straordinaria filosofia del vissuto e dell'esperienza quotidiana - una filosofia dell'amore e del desiderio, della libertà e dell'essere - che, incontrandosi con la sensibilità umanistica tipicamente francese, sarà alla base di quei movimenti di attivismo politico e culturale che agiteranno la seconda metà del secolo.
L'oggetto sublime dell'ideologia / Slavoj Žižek ; traduzione di Carlo Salzani
[Milano] : Ponte alle Grazie, 2014
Abstract: Cosa accomuna il dittatore e l'isterico, il monarca e il folle, il sostenitore di un regime totalitario o di una moderna democrazia liberale e colui che si precipita al supermercato perché è stato colto dall'improvviso timore di rimanere a corto di carta igienica? Tutti questi casi presuppongono l'esistenza di un grande Altro, un ordine simbolico dal quale siamo interpellati, osservati, che registra le nostre colpe, i nostri autentici propositi, una finzione che è più reale della stessa realtà e in base alla quale assumiamo incarichi, progetti, stili di vita. E che, pertanto, non può essere abolita, pena la distruzione dell'universo simbolico del soggetto. In questo libro del 1989 finora mai tradotto, che ha imposto Slavoj Zizek come uno dei più brillanti e profondi pensatori del nostro tempo, è indagata una specie particolare di finzione: l'illusione ideologica.Per fare questo, l'autore di In difesa delle cause perse e del monumentale Meno di niente avvia un serrato confronto, tra gli altri, con Lacan,Freud, Marx e Hegel. L'oggetto sublime dell'ideologia è un'opera in cui pagine di notevole densità teorica si sposano perfettamente con lunghe digressioni sulla cultura di massa. Insomma, un'opera che dimostra come attività apparentemente banali (per esempio, trascorrere il proprio tempo davanti alla tv) possano essere elevate a oggetto (sublime) di un trattato filosofico.
Sugli specchi e altri saggi : il segno, la rappresentazione, l'illusione, l'immagine / Umberto Eco
Milano : Bompiani, 2015
Tascabili Bompiani ; 55
Abstract: "Se cercassi di mostrare che questo libro ha una fisionomia unitaria ed e stato pensato come un discorso omogeneo, cercherei di arrampicarmi su quegli specchi a cui esso, per pura sineddoche, si intitola." "Sugli specchi e altri saggi" è, infatti, una raccolta di scritti occasionati, tra il 1972 e il 1985, da convegni, dibattiti, prefazioni, in cui vengono affrontati temi quali il segno, la rappresentazione, l'illusione, l'immagine. Si passa così dalla "rappresentazione" nelle sue varie forme - gli specchi, il teatro, la scrittura, il sogno - al problema della serialità nelle arti, alle congetture sui mondi della fantascienza o sui mondi immaginari della narrativa e della poesia, alle questioni di metodo nelle scienze umane, nella filosofia del gioco, nella teoria della comunicazione, "...non tento -scrive Eco nella nota introduttiva - di presentare questi testi come capitoli, strettamente coordinati, di un discorso filato. Penso però che possono essere affrontati come una galassia di osservazioni non del tutto sconnesse, tra cui chi legge potrà tracciare i raccordi che gli parranno opportuni."
Torino : Einaudi, 2012
Einaudi stile libero. . Extra
Abstract: Che cosa c'è di nuovo nel nuovo realismo di cui si parla tanto da un anno a questa parte, in Italia e all'estero? E il nuovo realismo non significa un ritorno alla vecchia metafisica? Come si collega alle voci più vive della situazione filosofica internazionale? E quali sono i risvolti teorici e politici della messa in crisi del postmoderno? Ecco alcuni degli interrogativi a cui risponde questo volume fornendo una straordinaria batteria di argomenti a favore del realismo, ma anche dando spazio a voci dissenzienti.
2. ed. italiana
Milano : Editrice antroposofica, 2011
Opera omnia / Rudolf Steiner ; 223
Stefano Rodotà racconta Foucault e le nuove forme del potere
Roma : Gruppo Editoriale l'Espresso, 2011
Il romanticismo / di Rüdiger Safranski ; traduzione di Umberto Gandini
Milano : Longanesi, 2011
Derrida [La scrittura e la differenza ; Margini]
Milano : Mondadori, 2010
I classici del pensiero ; 124
Abstract: Derrida ha elaborato un percorso filosofico, originale e provocatorio, che si caratterizza come decostruzione della "metafisica della presenza". Quest'ultima costituirebbe l'aspetto più evidente ed egemone della filosofia occidentale. Nel definire il suo approccio alla filosofia e al testo in generale, Derrida ha insistito nel mettere in guardia dal concepire la decostruzione semplicemente come un metodo d'interpretazione. La nozione di metodo, infatti, è stata elaborata nell'ambito di quella stessa filosofia che la decostruzione coinvolge e pertanto ne condivide taluni presupposti. La decostruzione non riguarda semplicemente l'approccio soggettivo alla materia d'indagine, poiché è che accade alle "strutture" e alle istituzioni che nel complesso costituiscono una cultura; è la trasformazione di quelle stesse strutture e istituzioni.
L' esistenzialismo e un umanismo / Jean-Paul Sartre ; [traduzione di Giancarla Mursia Re!
1. ristampa
Milano : Mursia, 2010
GUM
Abstract: Preso tra i due fuochi della destra e della sinistra ufficiale, tra la requisitoria spiritualistica e perbenista e l'attacco virulento dei marxisti e del P.C.F., Sartre si adoperò, nell'ottobre del 1945, di fronte al pubblico del club Maintenant, a spiegare con pazienza che cosa fosse I'«esistenzialismo ateo» da lui professato e a dimostrare l'inconsistenza delle accuse più grossolane che da entrambe le parti venivano lanciate. Nel 1946 la brochure nata da quella famosa conferenza cominciava a fare il giro del mondo. Questo testo agile e parlato, che affronta il rischio non piccolo della semplificazione, ha avuto una grande importanza nella storia dell'esistenzialismo e della sua diffusione, e ad esso si richiamò direttamente Heidegger nella sua presa di posizione contro l'umanismo sartria-no. Oggi una lettura critica dell'opuscolo aiuta a ripensare un momento saliente della polemica culturale del dopoguerra, ma soprattutto permette di valutare l'evoluzione ulteriore e i più maturi punti di approdo del filosofo francese.
Senso e non senso / Maurice Merleau-Ponty ; introduzione di Enzo Paci ; traduzione di Paolo Caruso
Milano : Il Saggiatore Tascabili, [2009]
Tascabili ; 67
Abstract: I saggi raccolti in "Senso e non senso" applicano i presupposti teorici della filosofia di Maurice Merleau-Ponty a pittura, letteratura, cinema, psicologia e storia. Nello sviluppo della fenomenologia husserliana, Merleau-Ponty insiste soprattutto sui temi del ritorno alla percezione, e del senso o significato della realtà. Se il primo apre la strada all'analisi concreta di uomini, ambienti e situazioni, la ricerca del senso è invece quella che rivela la direzione razionale della vita e della storia. Un percorso in perenne divenire, perché l'esperienza umana si muove di continuo nel pericolo dell'oblio, dell'oscuramento, dell'errore, in una perpetua dialettica tra senso e non senso.
Struttura assente : la ricerca semiotica e il metodo strutturale / Umberto Eco
Milano : Bompiani, 2015
Tascabili Bompiani ; 39
Abstract: Uscito nel 1968, questo libro poneva il problema di una teoria semiologica unificata, quando la discussione sui fondamenti e i limiti di questa disciplina erano ancora agli inizi. In un secondo luogo, nel vivo del dibattito sullo strutturalismo, criticava gli abusi e le degenerazioni "ontologiche" di quello che veniva riproposto come un metodo: e così facendo lasciava intravedere quale sarebbe stata la sorte dell'ondata strutturalista, la sua crisi e il suo riflusso, "La struttura assente" ha suscitato un vivace dibattito nel nostro paese ed e stato tradotto in francese, tedesco, spagnolo, portoghese, serbo-croato e polacco, in questa edizione il testo è corredato da un'ampia introduzione che ne ricostruisce i punti di partenza storico-culturali e riassume i problemi emersi dalle discussioni che suscitò al suo apparire.
Milano : il Saggiatore, [2008]
Tascabili ; 24
Abstract: Negli anni trenta, Edmund Husserl avverte acutamente la crisi che l'Europa sta attraversando come un fenomeno complesso che coinvolge esistenza e pensiero. In questa sua ultima opera postuma, testamento della scuola fenomenologica, Husserl cerca le origini spirituali di tale crisi, tracciando un abbozzo storico-critico del pensiero filosofico e scientifico moderno, facendo emergere la necessità di risalire a quella dimensione dimenticata dell'esperienza soggettiva che costituisce la nostra esistenza quotidiana.
Il linguaggio e la morte : un seminario sul luogo della negatività / Giorgio Agamben
3. ed. accresciuta
Torino : Einaudi, 2008
Piccola biblioteca Einaudi : Nuova serie : Filosofia ; 385
Abstract: Un'indagine sulle strutture che costituiscono il fondamento della cultura occidentale. "Nella tradizione della filosofia occidentale, l'uomo appare come il mortale e, insieme, come il parlante. Egli è l'animale che ha la "facoltà" del linguaggio e l'animale che ha la "facoltà" della morte. Altrettanto essenziale è questo nesso nell'esperienza cristiana. La facoltà del linguaggio è la facoltà della morte: il nesso fra queste due "facoltà", sempre presupposte nell'uomo e, tuttavia, mai messe radicalmente in questione, può veramente restare impensato? E se l'uomo non fosse né il parlante, né il mortale, senza per questo cessare di morire e di parlare?"
Critica della ragion pura / Immanuel Kant
Roma : Laterza, 2007
Economica Laterza ; 351
Abstract: La "Critica della ragion pura" ebbe, vivente Kant, cinque edizioni. Importanti sono soprattutto le prime due, del 1781 e del 1787, per lunghi tratti diverse tra loro. Alla seconda edizione si rifaceva nel 1904 l'Accademia delle Scienze di Berlino per stabilire l'editio princeps dell'opera, e su questo testo veniva condotta nel 1909-1910 la classica traduzione di Gentile e Lombardo Radice qui ripresentata nella revisione curata da Vittorio Mathieu.
Per la verita : relativismo e filosofia / Diego Marconi
Torino : Einaudi, [2007]
ET ; 1476
Abstract: In buona parte della filosofia contemporanea e nel discorso comune, la verità è stata indebitamente drammatizzata: è stata concepita come cosa più che umana, che instancabilmente si persegue senza mai raggiungerla. Questo libro sostiene invece che la verità è cosa banale e quotidiana: tutti conoscono innumerevoli verità. Sostiene inoltre che il relativismo, che molti danno quasi per scontato come se fosse la naturale conseguenza della varietà delle forme di vita e delle visioni del mondo, è in realtà una posizione molto variegata, controversa e non facile da difendere seriamente, e che gli avversari del relativismo non sono necessariamente fondamentalisti che negano la libertà di opinione. Sostiene infine che in particolare il relativismo morale - la posizione di chi sostiene che le forme di vita diverse non sono valutabili moralmente e devono solo essere accettate - ha implicazioni che pochi apprezzerebbero ed è in ultima analisi indifendibile e proprio sul piano morale.